Il dato estero, migliore come andamento rispetto alle presenze italiane, ha superato i 2.000 buyer totali (provenienti da più di 50 Paesi) a rappresentare il 28% del totale delle presenze.
A trainare le presenze estere e’ stato il Giappone con quasi 300 buyer in manifestazione, molto buoni i numeri dal Medio Oriente con ottimi risultati da Arabia Saudita, Israele e Giordania; bene anche le presenze da Corea del Sud e Stati Uniti: questi ultimi tornano a incrementare la loro presenza dopo qualche edizione in diminuzione.
Tra i mercati europei di peso si sono confermati Austria, Germania, Portogallo e Spagna; un po’ sofferte invece le presenze dall’Est Europa e dalla Russia.
Sposaitalia Collezioni conferma il suo ruolo di punto di riferimento per il bridal wear internazionale, un settore che resiste alla crisi solo se caratterizzato da massima qualità nella produzione. Lo si è visto nelle collezioni dei 170 marchi di questa edizione, che hanno raccolto commenti più che positivi tra buyer e stampa internazionale.
I numeri finali riflettono chiaramente l’andamento dei mercati: quello italiano che sta ancora soffrendo, e quelli esteri che continuano a trainare il Made in Italy, in particolare i Paesi che hanno un prodotto interno lordo più tonico e in crescita.
In generale è stata un’edizione di grande concretezza: i buyer - e i più importanti c’erano tutti - sono arrivati con la voglia di vedere le novità e fare acquisti; e le aziende hanno dato il meglio di sé nelle collezioni e nelle presentazioni.