Saturday, 07 September 2024

E’ tempo di Teatro

Luciana Vecchiato By Luciana Vecchiato | September 15, 2013 | Italy

L’idea di portare il teatro al Festival delle due Rocche nasce dalla volontà di completare l’offerta culturale del Lago Maggiore.

Grazie alla direzione artistica di Dacia Maraini è stato possibile ospitare ad Arona e Ascona spettacoli e artisti di qualità: Emma Dante, Marco Baliani, Pamela Villoresi, Mariangela d’Abbraccio, Boris Vecchio.

L’edizione del 2013 ha visto due spettacoli di grande qualità in due cornici altrettanto magiche: il Teatro sull’acqua, cioè il palcoscenico in Piazza del Popolo e la raccolta Piazza San Graziano.

IL TEATRO SULL’ACQUA

“AronAsconA: il teatro sull’acqua” è la naturale evoluzione del “Festival delle due Rocche” e nasce dalla volontà di accentuare la relazione tra la performance artistica e l’elemento naturale dell’acqua. Così, ancora una volta sotto la sapiente direzione artistica di Dacia Maraini, si rafforza sempre di più l’intento primario di promozione e valorizzazione culturale delle vie d’acqua del Lago Maggiore in prospettiva Expo 2015.
Il progetto è sostenuto dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia-Svizzera 2007-2013 che nasce per favorire le interrelazioni tra le frontiere dell’Unione Europea migliorando, nel caso specifico, la qualità di vita in ambito sociale e culturale delle comunità di confine.
Partner svizzero del progetto è il Teatro San Materno di Ascona.

TEATRO IN LINGUA

Festival delle due Rocche ha conservato uno sguardo attento anche sul panorama teatrale internazionale. Per questo ogni anno viene presentato uno spettacolo in lingua, sia per incontrare un pubblico straniero, di casa sul Lago Maggiore, sia per venire incontro alle esigenze degli studenti e delle scuole che sono partner del Festival. Gli attori della School of Drama dell’Università dell’Oklahoma sono stati tra gli ospiti più applauditi con la messa in scena di Mary Stuart su testo di Dacia Maraini.

(Dacia Maraini è tra le più conosciute e tradotte scrittrici italiane contemporanee; si è sempre dedicata al teatro, che vede come il miglior luogo per informare e sensibilizzare il pubblico su specifici problemi sociali e politici. I suoi lavori più recenti sono “La grande festa” e “L’amore rubato”)

Quest’anno il Teatro sull’Acqua ha ospitato la compagnia colombiana Tespys che, giovedì 12 settembre alle ore 21, ha portato in scena, con grande successo,  “Volpone” di Ben Jonson.

E’ una satira sociale, considerata per alcuni come la opera principale di Ben Jonson. Ritrae ironicamente una società infettata da tradimento, avidità, corruzione, astuzia e inganno. Johnson ha basato la sua storia su racconti medievali e sulla favola di Esopo in cui una volpe si finge morta per  mangiarsi gli uccelli che vengono a nutrirsi del suo cadavere.

Con: Ángela Valencia, Irley Ruiz, Carlos Soto, Julián Rodríguez, Argiro Estrada, Guillermo Vásquez, Santiago Montoya, Gabriel Álvarez, Elkin García

Regia: Kamber -  Musiche di Julián Rodríguez - Luci: Valentín Betancur

Costumi: Faber Londoño

Consulenza sulla Commedia dell’arte: Martha Villada

IL MANIFESTO CULTURALE

“Ci sentiamo orgogliosi di proporre un festival internazionale di teatro e parola, che formi il pubblico ad una grande arte legata al sapere parlare, al sapere analizzare la realtà, al sapere approfondire la memoria, al sapere discutere sui grandi temi del sociale.

Noi crediamo che la cultura sia necessaria al benessere di un paese, perché la cultura insegna a pensare e a capire, insegna ad unire le diversità nel rispetto della più distante identità. E crediamo che un festival internazionale di teatro e parola, che diventi scuola per i bambini e per adulti consapevoli, sia un luogo di incontri, di conoscenza, di approfondimento, di creazione, un luogo in cui imparare ad entrare nel futuro col piede leggero e sicuro. Fra l’altro il gioco è legato alle regole. Non c’è gioco senza regole. E gioca meglio chi conosce a fondo le norme. Noi crediamo alle regole, non solo del piccolo gioco scenico, ma del grande gioco delle parti di pirandelliana memoria. Crediamo al lavoro collettivo, alla dialettica del pensiero, alla forza della memoria, alla progettazione generosa di un futuro migliore”.

Dacia Maraini




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