Sunday, 17 November 2024

La dieta del gruppo sanguigno funziona davvero?

Luciana Vecchiato By Luciana Vecchiato | March 16, 2014 | Italy

Dopo la pubblicazione del libro “Eat right for your type”, scritto dal naturopata americano Peter J. D’Adamo, questo programma alimentare ha guadagnato un’ampia attenzione da parte di coloro i quali vogliono perdere peso nonostante non vi siano prove scientifiche di cio’ al momento.

In base ai princìpi fondamentali di questo modello alimentare il gruppo sanguigno del soggetto è un fattore importantissimo di cui occorre tener conto quando si vuole impostare una dieta sana ed efficace.

D'Adamo parte dal presupposto che i vari gruppi sanguigni umani si siano formati durante l'evoluzione della specie e che essi riflettano in qualche modo specifiche attitudini alimentari, comportamentali e sportive.


La dieta si basa sui diversi alimenti da ingerire a seconda del proprio gruppo sanguigno in modo da evitare cibi poco digeribili perché non appropriati per le glicoproteine presenti nelle relative cellule.


Secondo D’Adamo  digerire più facilmente aiuta a perdere peso, ad avere più energia e in generale una vita più sana.


Altro fattore da tenere presente  sono le lectine, specifiche proteine che legano zuccheri presenti in alcuni cibi, che sarebbero responsabili di intolleranze e fastidi se non  compatibili con il proprio gruppo sanguigno cioe’

ogni persona, in relazione al suo gruppo sanguigno, si dimostra intollerante nei confronti di alcune lectine o proteine che una volta introdotte nell'organismo attraverso gli alimenti, sarebbero  in grado di attaccare i globuli rossi, agglutinandoli.

Quindi assumere con la dieta queste lectine nemiche sarebbe come subire una piccola trasfusione da un donatore con gruppo sanguigno differente.

Tale danno spiegherebbe l'epidemia di intolleranze alimentari e disturbi legati a determinate scelte dietetiche.


Come funziona quindi questa dieta e cosa si puo’ mangiare in base al proprio Gruppo Sanguigno:

Il gruppo sanguigno 0 - Capostipite dei vari gruppi sanguigni, un cacciatore, caratterizzato da un fisico atletico e da una predisposizione per i cibi di origine animale. Questi soggetti dovrebbero optare per una dieta basata su carne magra, pollame, pesce e verdure, senza dimenticare di tanto in tanto cereali, fagioli e latticini e svolgere regolarmente attività fisiche pesanti.


Il gruppo sanguigno A - L’agricoltore, comparso soltanto in tempi successivi. Secondo D'Adamo  per i portatori del gruppo sanguigno A  ideale sarebbe una dieta basata su frutta, verdura, fagioli, legumi e cereali integrali, dunque vegetariana poiché in questo caso si ha un sistema immunitario più sensibile. Poiche’ quello dell'agricoltore è un lavoro meno pesante del cacciatore viene consigliato  di associare alla dieta una attività fisica  non troppo impegnativa.


Il gruppo sanguigno B - Il nomade, un individuo con un sistema immunitario e digestivo tendenzialmente efficace.  Queste persone dovrebbe prediligere i latticini, le verdure a foglia verde, uova e alcune carni a basso contenuto di grassi, evitando invece mais, frumento, lenticchie, pomodori, arachidi, semi di sesamo e anche pollo. Questi individui sarebbero gli unici a poter consumare latticini con una certa libertà. Dato che i nomadi si spostano frequentemente e durante il tragitto hanno tempo di pensare D'Adamo consiglia attività fisiche leggere con un importante componente mentale come il tennis e la camminata.


Il gruppo sanguigno AB - Descritto come l'enigmatico,  starebbe  nel gradino più alto della scala evolutiva.  Dal punto di vista dietetico e sportivo l'enigmatico si pone a metà tra il gruppo A ed il gruppo B. Può quindi consumare con moderazione un po' di tutti i cibi, senza esagerare con i latticini.


Le quantità non sono definite e variano in base al peso che si vuole perdere, ricordiamo comunque che al momento non ci sono studi seri che attestino la veridicita’ di questa dieta.


Sottolineiamo in ogni caso  che “American Journal of Clinical Nutrition”  non ha confermato l’effetto della dieta sulle varie persone e che  una ricerca su PLOS One sottolinea che: “L’aderenza ai regimi diversi proposti nella dieta del gruppo sanguigno si associa in alcuni casi a profili cardiometabolici positivi, ma senza alcun legame con il gruppo sanguigno di appartenenza. In pratica è il tipo di alimentazione proposto a essere di per sé più salutare e questo può spiegare perché vi siano persone che affermano di stare meglio seguendo la dieta del gruppo sanguigno. Tuttavia il modo in cui un individuo risponde a un’alimentazione vegetariana o a basso contenuto di carboidrati non ha nulla a che vedere con il gruppo sanguigno a cui appartiene, bensì con la propria capacità di adattarsi a quello specifico regime dietetico”.



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