L'innovativo progetto “Proton4Life” e’ un grande polo di protonterapia contro i tumori che unisce il Policlinico Gemelli di Roma, l’Istituto Nazionale Regina Elena e l’Enea.
L’obiettivo è quello di mettere insieme la qualità assistenziale, l’innovazione tecnologica, la ricerca clinica e l’appropriatezza delle prestazioni.
Il progetto Proton4Life prevede l’affiancamento di nuovi macchinari all’apparecchiatura clinica già esistente.
Dovranno essere realizzati 2 bunker (sale di trattamento) dapprima all’interno del Gemelli, poi altri 2 all’Istituto Regina Elena. Verranno installati macchinari di ultima generazione per i trattamenti tumorali con protoni. Il tutto prevede 60 milioni di investimento privato e 54 milioni di fondi pubblici, per la cura e il trattamento di un potenziale di circa 2.300 pazienti per anno a regime e il coinvolgimento di personale specializzato pari ad almeno 120 unità.
“La sostenibilità dell’operazione è legata a una rete di collaborazione con altri centri che smisteranno i pazienti dopo una prima selezione" ha spiegato il Direttore Generale del Policlinico Gemelli, Marco Elefanti.
Nel corso del 2020 andranno in funzione i primi impianti che generano la tecnologia per la protonterapia, e partiranno i primi trattamenti.
Successivamente ai primi mesi di attività clinica è previsto uno studio epidemiologico e una valutazione clinico/organizzativa, prima di avviare le opere per altri due impianti all’Ire che si concluderanno entro la fine del 2024. Nel 2025 Proton4life sarà completato e operativo. La dislocazione delle nuove apparecchiature al Gemelli e all’Ire, zone nord e sud di Roma, permettera’ una presenza in tutta la città.
La protonterapia e’ una tecnica oncologica radioterapica di precisione che consente di effettuare trattamenti più efficaci e meno tossici sui tumori complessi che ad oggi non si possono trattare con gli interventi convenzionali.
Grazie alle proprietà fisiche dei protoni sara’ possibile, rispetto alla radioterapia tradizionale con fotoni, rilasciare la dose necessaria con estrema precisione sul tessuto tumorale e irradiare il cancro con una dose più elevata, riducendo i danni radio indotti sui tessuti normali. Tali caratteristiche determinano una più elevata percentuale di sopravvivenza nel lungo periodo per i pazienti. E..scusate ma mi pare gia’ una grande motivazione per creare velocemente nuovi centri uguali a questi.
Il trattamento viene utilizzato per diverse patologie. In particolare è fortemente indicato per i tumori situati vicino a organi vitali, come quelli del cervello o della spina dorsale o come quelli testa-collo, o ancora tutti quelli che non rispondono più alla radioterapia. Potranno essere seguiti anche i tumori pediatrici.
Tutti casi che non hanno, purtroppo, attualmente altre possibilita’ di cura.
Ad oggi circa 120mila pazienti in tutto il mondo vengono trattati con la terapia protonica o con ioni. I centri di protonterapia sono oltre 60 in tutto il mondo, mentre altri 43 sono in costruzione.
Gia’ funzionante questa nuova straordinaria terapia con i protoni a Pavia e a Trento.
Al via anche i lavori per il Proton Center dello Ieo di Milano. Sarà pronto nel 2021 e tratterà 800 pazienti all’anno. Il costo previsto è di 40 milioni di euro. Si stima che in Italia i malati candidabili alla protonterapia siano tra i 7.000 e i 10.000.
“Lo sviluppo della protonterapia è in linea con la nostra missione di ospedale di ricerca”, ha commentato il Direttore scientifico IEO Roberto Orecchia. “L’utilizzo dei protoni, pur avendo già risultati scientificamente documentati e indicazioni terapeutiche precise, è ancora agli albori e apre un nuovo capitolo nella cura del cancro, anche in combinazione con altre discipline: chirurgia, chemioterapia, farmaci molecolari o altre metodiche radioterapiche. Un’applicazione promettente è, ad esempio, la radioimmunoterapia, che associa l’azione della radioterapia e dell’immunoterapia. Si è scoperto che la terapia con protoni può ottenere una risposta del sistema immunitario decisamente maggiore rispetto alla radioterapia tradizionale”.
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