Nel 1958, all'apice del succeso, Alberto Sordi viene nominato commendatore dal presidente Gronchi, lavora giorno e notte e ha sette film nelle sale. E il momento in cui l'attore compra, pero ottanta milioni di Lire, una grande villa al Celio, in via Druso, fra piazza di porta Metronia e piazza Numa Pompilio vicino alle Terme di Caracalla. Era un vecchio casale, un tempo dimora del gerarca Dino Grandi, e faceva gola anche all'amico Vittorio De Sica. Alberto lo ristrutturó dotandolo di una piscina, un grande giardino con palme, rose, magnolie e un orticello.
Quella casa, diventata un monumento " ufficioso"della cittá e punto di riferimento per i romani che ancora oggi si danno, appuntamento sullo spiazzo antistante il cancello, é stata il rifugio e l'oasi di tranquillitá di Sordi fino all'ultimo giorno. Oggi vi abita Aurelia, la sorella dell'attore.
Nel giorno del suo ottantesimo compleanno, il 15 giugno 2000, Alberto Sordi fu sindaco di Roma per ventiquatt'ore, una giornata interminabile, vissuta tra popoli e potenti e scandita da bagni di folla, applausi, comizi improvvisati, incontri, battute. Alle dieci del mattino l'attore era giá in Campidoglio e arringava i romani acclamanti; "Ma che volete da me, er maritozzo có la panna?, Subito dopo riceveva la fascia tricolore dal primo cittadino (vero) Rutelli al quale l'avrebbe restituita a tarda serata scherzando; "Non gliela faccio piú, troppa responsabilitá, me so'gía pentito!.
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