L’obbligo di indicare l’origine delle merci provenienti da Paesi terzi è fondamentale per la valorizzazione dell’alta qualità della produzione manifatturiera italiana, rappresenta un’arma in più per le imprese nella lotta alla contraffazione e nella trasparenza sul mercato, assicura piena reciprocità con partner commerciali quali Stati Uniti e Cina, tutela i consumatori sul tema della salute e della sicurezza".
Nel testo, grazie all'impegno del Vicepresidente della Commissione Europea e Commissario per l'Industria e l’Imprenditoria, Antonio Tajani, è stata inserita l’indicazione obbligatoria sull'origine dei prodotti non alimentari (“Made In”).
La plenaria ha approvato il testo della proposta di direttiva in prima lettura con 485 sì, 130 no e 27 astenuti. Ora la parola torna al Consiglio durante il semestre di Presidenza Italiana e si apre la fase più delicata della trattativa.
È necessario superare ancora il blocco della Germania e dei Paesi del Nord Europa. La Polonia è neutrale e potrebbe fare la differenza.
"La nostra federazione si è impegnata sin dalle prime battute del dibattito affinché si arrivasse alla creazione di uno strumento legislativo in grado di tutelare finalmente le aziende italiane. Ora auspichiamo un accordo politico anche in Consiglio, certi della determinazione che il governo italiano metterà in campo su questo dossier così cruciale per il Sistema Italia" cosi' ha concluso il Presidente Roberto Snaidero.
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