Si chiamano SCAFFOLD e hanno la stessa finalità degli stent: riaprire la coronaria laddove è ristretta ma, diversamente dagli stent, gli scaffold nel tempo si riassorbono nella coronaria. Sono costruiti, infatti, non da una lega metallica ma da un polimero speciale che, attraverso un processo detto “idrolisi”, permette al dispositivo di scomparire completamente dall’arteria nel giro di due anni.
Per questo gli scaffold riassorbibili rappresentano l’ultima innovazione della cardiologia interventistica, resa possibile grazie all’evoluzione continua e costante della tecnologia.
Per ulteriori informazioni potete ascoltare l’intervista del Prof. Antonio Bartorelli sul canale you tube del Centro Cardiologico Monzino: http://www.youtube.com/watch?v=vonjsSPKcpw#t=23
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