Tuesday, 17 December 2024

Dal campo di calcio al campo delle vigne

tont curtis By tont curtis | September 30, 2012 | Italy

Ora la battaglia dal campo di calcio si trasferisce nel campo....delle vigne!

Due grandissimi del calcio, Leo Messi e Andrea Pirlo, si sfidano su un diverso tipo di campo: quello delle vigne. Una sfida che sembra, per il momento, essere iniziata alla pari: 4 vini Leo, 4 vini Andrea. A Milano c’e’ gia’ stato un grande evento presso il rinomato ritrovo per chi ama la carne all’Argentina e vuole trascorrere una piacevole serata, per la promozione del vino del campione argentino “Leo: esencia creadora” , un nome...un programma! Certo il suo e’ un vino mediatico: sull’etichetta ci sono il suo nome, la maglietta e un pallone. Ma il grande campione fa bene a dare risonanza all’evento infatti con i proventi derivati da questo vino finanziera’ i progetti di solidarietà ai bambini della sua Fondazione, presieduta da Jorge, il padre. I vini vengono dalla ultra rinomata Casa Bianchi di Mendoza: sono il Leo Torrontés (“intenso e diretto” secondo il sommelier di Barcellona Faustino Muñoz), il Leo Malbec (“sensazioni piacevoli”), il Leo Malbec Premium (“aromi profondi”) e un Extra Brut (“Chardonnay e Pinot nero”). La notizia delle bottiglie dell’attaccante del Barcellona, arrivate lunedì in Italia dopo il debutto in Sudamerica e Spagna, ha gia’ fatto il giro del mondo. Piu’ misteriose le bottiglie del centrocampista della Juve: bisogna andare ad assaggiarle nelle loro cantine di Pratum Coller dove riposano da anni, in provincia di Brescia. La famiglia, senza clamori, è tornata alla propria terra di origine rivoluzionando una delle meno conosciute zone doc d’Italia, Capriano del Colle, a 10 chilometri da Brescia sull’altopiano del Monte Netto. “Abbiamo iniziato nel 2007”, racconta il padre del calciatore bresciano. “C’era una cascina vicina a dove sono nato, avevamo un po’ di terra, mio nonno produceva un bel vino rosso”. Il papa’ di Andrea, Luigi, è un imprenditore siderurgico: lamiere, tubi e cromature. Da quando è tornato in campagna, è cambiato in meglio, si e’ sentito rinascere: “Uno stato dell’anima che non riesco a descrivere”. La cascina è medievale, fra due anni dovrebbe diventerà un agriturismo. Intanto il prato è rinato, dando il nome all’azienda, Pratum Coller. “Riporterò la cascina alle origini”, sogna il grande Pirlo. Dieci gli ettari di viti, 40 mila bottiglie l’anno. “Qui trovo le mie radici, posso essere me stesso, questa cascina e la cantina devono restare a quelli che verranno dopo di noi”, ripete Pirlo quando arriva da Torino. E il padre lo guarda sperando in un futuro non troppo lontano di avere sempre vicino il figlio: “Un giorno diminuirà l’entusiasmo per il calcio, Andrea si legherà ancora di più a questo paesaggio. Gli farà bene! La filosofia mia e di mio figlio? Puntiamo su un rapporto elementare con la terra”. Padre e figlio Pirlo si sono messi a lavorare sodo e sono diventati vignaioli con un profilo basso. Il signor Luigi difende la loro scelta: ”I vicini ci guardavano con sospetto 5 anni fa, perché abbiamo scelto la coltura biologica. Ora ci copiano, hanno capito in tanti che la biodiversità è un valore”. Il vino che più colpisce è il Nitor, primo grande bianco della zona, da uve Trebbiano. Il rosato Eos è a base di Sangiovese, Barbera e Marzemino. Con lo stesso uvaggio e l’aggiunta di Merlot è nato il rosso Redeo. Arduo è il rosso di punta di Pirlo, Merlot, Sangiovese e Marzemino con poco Cabernet Sauvignon da viti di 30 anni. Vini decisi e schietti, alla Rocco potremmo dire, l’indimenticato allenatore. Le nozze più note tra vino e pallone le celebrò infatti proprio Nereo Rocco con le famose bevute di Terrano del Collio. Poi arrivò Niels Liedholm, produttore di Barbera e Grignolino nel Monferrato. Al grande Nereo Rocco sarebbe piaciuto il taciturno cantiniere Pirlo, quasi un catenacciaro del vino. L’allenatore aveva una frase che dichiarava la sua vita: “parlare poco e lavorare tanto”. Pirlo segue la sua strada insieme con la sua famiglia. Tutti uniti con un unico obiettivo: vincere lo scudetto dell’ambiente e del vino migliore!.


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