Roma, 25 gennaio 2024 - Italia e Africa unite per uno sviluppo economico e sociale sostenibile. Il prossimo 30 gennaio 2024, presso sede della Camera dei Deputati, Palazzo dei Gruppi Parlamentari, si terrà il Convegno "Il Piano Mattei", dedicato alla discussione e all'analisi delle opportunità di resilienza e investimenti Italiani in Africa, sia nel settore pubblico che in quello privato.
L’evento avrà luogo dalle ore 15.00 alle 18.00. Ad aprire i lavori: Pompeo Torchia, Presidente Associazione I Sud del Mondo ETS. A seguire, Giuseppe Galati, Responsabile Scientifico Progetto – Associazione I sud del Mondo ETS; Alfredo Carmine Cestari, Ceo Gruppo Cestari e Presidente della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale; Edmondo Cirelli, Viceministro Ministero Affari Esteri e delle a Cooperazione Internazionale con delega per l’Africa.
“Nell’alveo della propria mission, l’Associazione I Sud del Mondo ETS ha fin da subito promosso attività a beneficio soprattutto di soggetti economicamente svantaggiati – sottolinea Pompeo Torchia-. Innestando iniziative che si inquadrassero anche nei settori strategici dell’ internazionalizzazione e della Cooperazione Internazionale. Non possiamo che accogliere con favore dunque l’impegno del Governo e del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella definizione del cosiddetto Piano Mattei. C’è finalmente un cambio di paradigma nei rapporti fra l’Africa e Italia. Il nostro Paese si propone, oggi, come partner affidabile fortificando tutte le relazioni internazionali e mettendo a sistema tutte quelle buone pratiche utili allo sviluppo economico del continente africano”. “In qualità di Presidente dell’Associazione I Sud del Mondo ETS sono orgoglioso di poter metter al servizio del Paese, in partnership con l’ing. Cestari e la Camera di Commercio ItalAfrica, un momento di confronto e di dibattito pubblico sul cosiddetto Piano Mattei. Crediamo nello spirito dell’iniziativa e nei suoi aspetti strategici ma siamo sempre più convinti che solo con una visione unitaria si possa modellare un new deal che non solo migliorerà le condizioni di vita degli africani ma avvicinerà virtuosamente l’Africa all’Europa.
La discussione si articolerà in quattro sessioni. Nella prima “L’impegno delle istruzioni sul piano Mattei, Cooperazione Italia- Africa” interverranno Andrea De Bertoldi, Deputato- Commissione Finanze, Alessandro Colucci Segretario di Presidenza Camera dei Deputati; Nolag Innocent Dimi Nianga, Consigliere del Ministro della Cooperazione internazionale e della promozione dei parametri pubblico- privati Repubblica del Congo; Maria de Fàtima Jardim, Ambasciatrice dell’Angola; Paul Emile Tshinga Ahuka, Ambasciatrice della Repubblica Democratica del Congo; January Yusuf Makamba, Ministro Affari Esteri della Repubblica Unita di Tanzania. Nella seconda “Impresa-Associazione- Università” interverranno: Alfredo Carmine Cestari, Ceo Gruppo Cestari e Presidente della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale; Michele Pavan, Presidente di Mondo Internazionale APS ETS; Vincenzo De Sensi, Avvocato e Professore di Diritto della Crisi di Impresa- Università Luiss; Domenico Villacci, Direttore del Consorzio Interuniversitario Nazionale per Energia e Sistema Elettrici- ENSIEL- Presidente dell’Accademia Mediterranea per l’Energia. Nella terza sessione “Gli Enti e l’Internazionalizzazione” interverranno: Mario Baccini, Presidente ENTE Nazionale Microcredito; Cristiana Portale, Head of Institutional Affairs SACE; Pasquale Salzano, Presidente SIMEST SPA; Matteo Zoppas, Presidente Agenzia ICE Italian Trade & Investment Agency.
“L’esigenza di sviluppare un Piano di tale portata, che pone al centro l’interesse pubblico in una prospettiva attuale e futura, fa fronte alle richieste non solo nazionali ma europee e internazionali- dichiara Giuseppe Galati-. L’auspicabile successo del Piano Mattei in termini di risultato non potrà che apportare benefici in ordine alla stabilità e alla sicurezza sociale ed economica attraverso lo sviluppo di relazioni durature e di ampio respiro. Come Associazione I Sud del Mondo ETS siamo in prima linea nell’elaborazione di progetti di valenza scientifica che sappiano appunto innestare percorsi virtuosi con tutte quelle imprese interessate ad investire e a trarre vantaggi attraverso la catena del valore materiale ed immateriale. L’Italia ha la possibilità di creare non solo vantaggio per se stessa e per le proprie imprese ma soprattutto per il continente africano maturando una partnership paritaria orientata ad uno sviluppo condiviso nel tentativo di affrontare insieme le varie sfide globali.
I lavori del congresso si concluderanno con l’intervento del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin.
“Il Piano Mattei, con la cabina di regia e la governance decisa dal Governo e dopo la Conferenza Italia-Africa, ci vede protagonisti in continuità con la storia di attività della Camera ItalAfrica Centrale che proprio quest’anno compie 20 anni di vita – dice Alfredo Carmine Cestari L’Africa non ha bisogno di elemosina, ma di qualcosa di diverso: la possibilità di competere su un campo da gioco che sia equo. Dobbiamo aiutare questo continente a prosperare basandosi sulle sue risorse per l'avvio di una svolta storica nella cooperazione Italia-Africa. A prevalere è quanto auspichiamo da tempo con il nostro impegno diretto nei Paesi Africani: un aiuto reciproco, da pari a pari. Si tratta di perseguire l’obiettivo di Enrico Mattei oltre la semplice pianificazione di interventi. Ragionare sull’Africa come partner, piuttosto che come continente verso il quale destinare un aiuto che rischierebbe di essere effimero, significa scorgere un futuro decisamente più concreto. Perché se è vero che l’instabilità socio-politica prosegue in numerosi Stati, un programma chiaro di investimento e conseguente sviluppo potrebbe contribuire a smorzare persino le criticità interne. Specie se questo fosse basato sul concetto base dell’economia: disporre risorse per generare crescita. E soprattutto un interscambio. Se l’era proposto il progetto Sud Polo Magnetico, della Camera di Commercio ItalAfrica Centrale, e continua a proporlo attraverso una strategia di sviluppo che ben si attaglia alle aspirazione del Piano Mattei. Chiaramente non si può intervenire su tutti e cinquantaquattro gli Stati. Noi proponiamo che si scelgano alcuni Paesi-target e di intervenire dove le imprese italiane stanno già investendo, ossia soprattutto nell’Africa sub-sahariana, da dove peraltro provengono i flussi migratori. Questo piano deve integrare due possibili soluzioni, mirate in primis all’intervento nei Paesi di origine delle migrazioni. Intervenendo su numero limitato di territori, i risultati sarebbero più visibili e concreti, evitando così piccoli interventi a pioggia. Mozambico, Burundi, Ruanda, Uganda, Gabon, i due Congo, Camerun e Angola dovranno essere presi come primo riferimento per avviare la cooperazione. Andare nei luoghi da dove partono i flussi per arginare l'emergenza immigrazione. E’ la nostra proposta. Guinea, Costa d'Avorio, Sudan, Kenya, Etiopia, Repubblica democratica del Congo sono i principali Paesi di provenienza di chi cerca fortuna in Europa. Quasi 114mila sbarchi nel 2023 (fino a fine agosto). Gli arrivi più numerosi da giorni sono da Guinea (15.138 sbarcati nel 2023), seguita da Costa d'Avorio (14.282), Tunisia (11.694) ed Egitto (8.422). Il nostro compito è dunque quello di avviare una vera e propria rivoluzione culturale, di far capire alle popolazioni di quei territori che esiste un'alternativa possibile. Che si possono avviare, nei loro Paesi, progetti volti a migliorare la qualità di vita e, perché no, di creare lavoro. Penso che questa sia in generale la strada maestra per arrestare i flussi migratori, per dare alle persone una speranza vera. L'Europa è su questo che deve impegnarsi. Ora. L'Unione europea, nel quinquennio che va dal 2021 al 2026, ha stanziato centinaia di milioni di euro per i Paesi più a rischio con programmi bilaterali. Si tratta di fondi che vanno dal mezzo miliardo di euro in su. Con una buona ed efficiente programmazione, anno dopo anno, basterebbe intervenire sulle opere primarie per dare dignità alle popolazioni che vivono in particolare nell'entroterra. Costruire infrastrutture, ospedali e scuole, dare energia e acqua potabile sarebbe un deterrente importante. Certo, i flussi non si fermerebbero subito, ma, con azioni mirate, una diminuzione graduale sarebbe possibile. Anzi, direi, sicura. L'Europa deve creare insomma un meccanismo che possa anche controllare e magari sovrintendere ai lavori che si decide di effettuare. Poi, gli aiuti possono anche essere aumentati in base all'aumento o meno dei flussi migratori provenienti da un determinato territorio. Il problema non è questo, il problema è che quei fondi non vengano gettati al vento. Il convegno – dal tema “Il Piano Mattei – Occasione di resilienza e investimenti Italiani in Africa nel settore Pubblico e Privato ” – che abbiamo promosso a Roma con l’Associazione I Sud del Mondo ETS in continuità con la Conferenza Italia-Africa ha questi obiettivi.
Il “Piano Mattei”, di durata quadriennale, approvato dal Parlamento lo scorso 10 gennaio avrà gli obiettivi di potenziare le iniziative di collaborazione tra l’Italia e alcuni Stati del Continente africano, promuovere uno sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo di questi ultimi e prevenire le cause profonde delle migrazioni irregolari. Inoltre, rafforzerà il coordinamento delle iniziative pubbliche e private, anche finanziate o garantite dallo Stato italiano, rivolte a Stati del Continente africano.
Sarà possibile seguire la diretta streaming dell’evento dal sito ufficiale della Camera dei Deputati al seguente link webtv.camera.it
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