Altro grande protagonista Gerard Depardieu che sul set del film ha (oltre che lavorato) bevuto e .... mangiato tutto quello che poteva ma sempre.....con le mani, l’attore ha infatti confessato di non usare coltello e forchetta “perche’ i sapori che si percepiscono sono diversi”.
Tanto che dopo aver ospitato per quattro giorni Gérard Depardieu (produttore, guardiano delle vigne e grand gourmet) nel suo castello abruzzese, la vignaiola Marina Cvetic lo ha salutato con rude schiettezza: “Lei è un animale, ma ha del genio”. L’attore francese, che e’ un personaggio che non si formalizza, non si è stupito di farsi dare del selvaggio e ha riso, ringraziando con un biglietto affettuoso.
Il film racconta la storia dell’agricoltore solitario Henry (Depardieu) e del viaggio di formazione tra le campagne d’Europa di quattro ragazzi che si ritrovano ospiti nella sua antica e bellissima casa.
Il seicentesco maniero di Semivicoli è stato l’utimo sogno realizzato da Gianni Masciarelli, il vignaiolo che ha trasformato i vini d’Abruzzo in successi internazionali.
Gianni e Marina si incontrarono nel 1987 a Spalato, dove entrambi erano in vacanza ......e....come succede nella fiabe.....si innamorarono! Marina lo vede ancora con gli occhi di allora: “Era pieno di sogni da trasformare in realtà, mi conquistò così”. Un anno dopo anche Marina era totalmente coinvolta nell’Azienda: responsabile commerciale della cantina.
Allora il Montepulciano d’Abruzzo era considerato poco....un vino da vendere sfuso, Masciarelli, come si racconta nel libro “Un vignaiolo a modo suo” (Andrea Gabbrielli, I Semi) comprava le uve dal nonno che voleva che il nipote le pagasse per fargli capire l’importanza della terra. Gianni ha lavorato tutta la vita per trasformare il Montepulciano d’Abruzzo in un grande “vino” del territorio.
Purtroppo dal 2008 Gianni non c’è più e tocca a Marina (ed ai suoi 3 figli) governare la cantina con duemila barrique in cui fa suonare 24 ore al giorno canti gregoriani (“A Gianni questa musica dava pace, ritrovava se stesso all’abbazia di Sant’Antimo”), tra le annate di Montepulciano e Trebbiano. Ora l’azienda ha più di 300 ettari e le iniziali 200 mila bottiglie sono diventate 2,5 milioni.
“Giravamo l’Italia per vendere con enorme fatica il Montepulciano, racconta la vignaiola, era un vino maltrattato. Ci sono voluti decenni per educare consumatori e ristoratori. Adesso 5 mila persone l’anno visitano la nostra cantina, siamo aperti 365 giorni su 365. Anche a Ferragosto...e il risultato è arrivato’.
Il Montepulciano e il Trebbiano del periodo iniziale si sono moltiplicati: 15 etichette da pochi euro a 60 euro. Vini importanti come il Trebbiano Castello di Semivicoli, il Montepulciano d’Abruzzo Marina Cvetic e il Montepulciano Villa Gemma, che prende il nome dalla prima cantina di Masciarelli. Dopo anni di lavoro nella casa padronale Gianni costrui’ una cantina d’acciaio con nel ventre le barrique di quercia francese ad alta tostatura.
La cantina è nascosta nella collina, a San Martino sulla Marrucina, a 20 chilometri dall’Adriatico. I vini sono moderni, quelli di fascia alta sono robusti, internazionali, sotto il segno della barrique che, diceva Masciarelli “mi piace molto, proprio come oggetto” .
Nei campi, accanto ai filari le querce. Una sensazione di pace ti accompagna ovunque, rimarresti nelle cantine o nei campi per ore e ore immerso in un sogno o in....un film!
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