Curata da Paola Zatti insieme a Fernando Mazzocca, Angelo Foletto e Vittoria Crespi Morbio, l’iniziativa è promossa e prodotta da Presidenza del Consiglio dei Ministri - Comitato Nazionale per le celebrazioni verdiane e dal Comune di Milano e resta aperta, con ingresso gratuito, dal 6 dicembre al 23 febbraio 2014.
Allestito nelle sale del museo (in particolare quelle dedicate alla stagione romantica), il percorso espositivo vuole documentare un aspetto inedito della vicenda verdiana, e cioè il legame del maestro con il mondo delle arti figurative, presentando una serie significativa di dipinti, sculture, bozzetti e costumi di scena provenienti da musei pubblici, dalla collezione privata del musicista, custodita nella casa di Busseto, dalla Casa di Riposo per i Musicisti di Milano e dall’archivio e dal museo del Teatro alla Scala di Milano.
Nella Sala da Ballo la sezione centrale della rassegna documenta, attraverso alcuni capolavori di Francesco Hayez e Domenico Morelli, lo scambio dialettico che intercorse tra la grande pittura di soggetto storico e il melodramma, quindi tra la pittura e la produzione musicale operistica dell’Ottocento.
Il legame professionale che Giuseppe Verdi seppe instaurare con alcuni artisti - e il suo personale intervento nell’ideazione di ogni aspetto relativo alla rappresentazione teatrale, dalla realizzazione delle scenografie, alla recitazione alla confezione dei costumi - viene approfondito nella Sala del Parnaso attraverso una selezione di costumi di scena, bozzetti e figurini di proprietà del teatro alla Scala.
I rapporti di Verdi con le arti figurative, tuttavia, non si esaurirono in questi scambi: oltre ai profondi legami di amicizia con artisti come Morelli e Vincenzo Luccardi, Verdi fu un collezionista e amatore d’arte e alcune opere provenienti dalla collezione privata del maestro permettono di definire meglio la fisionomia di Verdi committente e i suoi gusti in fatto d’arte.
In ultimo, non si può non considerare come la figura di Giuseppe Verdi abbia ispirato gli artisti e come il mito di Verdi sia stato consacrato proprio dalle opere di artisti quali Vincenzo Gemito e Giovanni Boldini che, ispirati dalla figura del compositore, ne hanno consegnato immagini divenute vere e proprie icone contemporanee.
Scheda mostra
GIUSEPPE VERDI E LE ARTI
Galleria d’Arte Moderna, via Palestro 16
Apertura 6 dicembre 2013 — 23 febbraio 2014
Orari: Da martedì a domenica dalle ore 9:00 alle 13:00 e dalle ore 14:00 alle 17:30
Ultimo ingresso ore 17.15
Giorni di chiusura tutti i lunedì non festivi, 1 gennaio, 25 dicembre
Ingresso Gratuito
Informazioni tel. 02 884.459.47 / 45
c.galleriadartemoderna@comune.milano.it; www.gam-milano.com
Servizi didattici Opera d’Arte tel. 02 45 487 400; info@operadartemilano.it
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