Frank Sherwood Rowland, premio Nobel nel 1995 per la chimica, è deceduto in seguito a complicanze legate al morbo di Parkinson. Decano dell'Università di Irvine, in California, Rowland, 84 anni, fu il primo scienziato nel 1974 a lanciare l'allarme sul buco dell'ozono provocato dall'impego dei clorofluorocarburi (Cfc).
«Rowland ha salvato il mondo da un grosso pericolo, senza mai esitare nel suo amore per le scienze. E lo ha fatto con onestà e garbo», ha detto il preside della facoltà di fisica dell'Università di Irvine, California.
L'Accademia svedese delle scienze gli assegnò il Nobel nel 1995 insieme al messicano Molina e all'olandese Crutzen, riconoscendo l'importanza delle loro ricerche sulla pericolosità dei composti chimici Cfc, che nel 1989 vennero messi al bando dal Protocollo di Montreal. I Cfc venivano utilizzati come propellenti per le bombolette spray e nell'industria della refrigerazione.
L'industria chimica avversò i dati di Rowland, anche perché i Cfc erano innocui per la salute umana. Quando però a metà degli anni Ottanta le ricerche di Rowland, Molina e Crutzen vennero confermate con i dati sempre più allarmanti del buco dell'ozono sopra le regioni polari, il mondo intero prese atto della pericolosità per l'ambiente dei Cfc.
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