Ancora pirati, per essere più precisi Storie di pirati e la vera sorpresa riguarda chi le racconta: Arthur Conan Doyle, l’autore delle imprese del famoso investigatore Sherlock Holmes.
Donzelli Editore ci regala una inattesa rarità, racconti di pirati, arricchiti dalle illustrazioni di Howard Pyle, artista americano noto per essere il maggiore contribuente iconografico in materia piratesca.
Come ormai ben sapete i pirati mi piacciono, contravvenivano alle regole del loro tempo e anche questo mi piace, le regole sono fatte per essere rispettate dalla massa e per essere messe in discussione da pochi audaci estremisti (come si direbbe oggi), certo, comunque, non bisogna esagerare e i pirati, a dire il vero, esageravano parecchio.
A parte le battute, uno degli aspetti interessanti di questo libro, da leggere d’un fiato, è una sorta di rivelazione. Leggendo Storie di pirati, con spirito accorto, il lettore è costretto, talvolta suo malgrado, a constatare l’opera di pervicace saccheggio (vero), da parte dalle Major cinematografiche americane, di contenuti, trame, plot, persino nomi tacitamente (e subdolamente) evinti da questo pregevole e breve libro.
E’ divertente avanzare alcune suggestioni. Chi riuscisse a fare altre scoperte me lo faccia sapere…
Il principale attore, ovviamente pirata, di buona parte dei racconti è l’abominevole capitano Sharkey, comandante del brigantino Happy Delivery, un nome, una garanzia, capace di ogni astuzia e efferatezza.
Nel primo racconto, invece, uno dei protagonisti è il capitano John Scarrow, che puntualmente Sharkey riuscirà a beffare fingendosi governatore di Basseterre. Il nome del buon capitano non giunge nuovo, basti pensare che John e Jake in Inglese sono più o meno la stessa cosa e che Scarrow, poi, suona proprio come Sparrow.
Jack Sparrow, per Wikipedia, è un personaggio e protagonista immaginario della saga cinematografica Pirati dei Caraibi, dove è interpretato dall’attore Johnny Depp.
Immaginario certamente, ma la forte assonanza con il nome di un personaggio dei racconti dell’illustre Sir Arthur non è per niente casuale.
L’astuzia di capitan Sharkey è proverbiale, leggendo Storie di pirati scoprirete come sia davvero abile a fingersi un’altro o a rovesciare a suo favore situazioni che a prima vista parrebbero irrimediabilmente perdute.
Jack Sparrow non è crudele come Sharkey ma fa dello spiazzamento, del rovesciamento di fatti e contesti, il suo punto di forza. Casuale immaginazione delle fervide menti degli autori? Mah, può darsi!
Proseguendo nella lettura un’altra rivelazione.
Dobbiamo cambiare film. In “Master e commander” la nave corsara francese è ancorata in una baia delle isole Galapagos e viene casualmente scoperta dal medico entomologo e dal suo giovanissimo aiutante.
Sarà un caso ma nel penultimo racconto c’è una scena molto simile. Un ennesimo frutto dell’immaginazione?
Gli scritti di cui parliamo sono ormai liberi da diritti, comunque, fa specie l’aggressività delle Major in tema di protezione di contenuti su Internet quando chiunque di noi può appurare, senza difficoltà, che, laddove è possibile, scopiazzano alla grande.
La cosa divertente è che si tratta di racconti di Pirati, forse una sorta di nemesi….
Tornando al libro, l’ultimo racconto è intitolato “Un pirata di terra”. E’ un racconto molto bello e il titolo, alla luce delle scoperte che farete leggendo, fa un pochino sorridere.
Infatti siamo convinti che, nonostante tutto, i pirati veri, per intenderci quelli di mare, siano meglio.
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